Torino, Italia, 2014 Ciò che sappiamo su chi ci circonda, e ciò che gli altri sanno di noi, si fonda essenzialmente su apparenze. Nessuno ha accesso diretto all’interiorità altrui, nessuno può darsi agli altri in modo immediato, nel rapportarsi ai propri simili gli esseri umani non possono evitare di prendere le cose come appaiono. Chi vive nel mondo è un essere pubblico e l’apparenza che incessantemente proietta intorno a sé, il suo aspetto, lo segue in ogni situazione, lo circonda e protegge. Questo schermo trasparente ma sensibile condiziona i nostri rapporti sociali e li media, come un inseparabile biglietto da visita che, presentando anticipatamente agli altri le nostre generalità, plasma e influenza la nostra comunicazione con loro. L’apparenza ha anche, inevitabilmente, lo statuto di una maschera o travestimento. | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   | ![]()   |